
Una delle sfide più grandi
Lo spreco alimentare
Perchè succede?
Nella filiera alimentare esistono ancora pratiche commerciali per niente sostenibili. Difatti i produttori si ritrovano spesso eccedenze in magazzino che sono costretti a gettare via. Pratiche commerciali ormai non sostenibili che costringono a scelte drastiche e surplus di stock. Per esempio lo sapevi che i supermercati non acquistano prodotti a 6, a volta 8 mesi dalla scadenza? Assurdo!
Oltre che le pratiche commerciali, succede a volte che per errori di produzione o di previsione, ci siano dei surplus di stock che il produttore non riesce a vendere. Lo stock in eccesso può verificarsi per vari motivi. Forse un produttore sopravvaluta le proprie esigenze di produzione, ci sono cambiamenti nella gamma prodotti e cambia il design o la confezione o l'ordine di un rivenditore viene annullato all'ultimo minuto e il cibo è già in produzione. O ancora, qualche lotto ha dei difetti di packaging che li rende impossibili da vendere attraverso i canali tradizionali.
Fortunatamente oggi però molte aziende stanno riconoscendo il loro ruolo nella filiera e stanno adottando pratiche più responsabili, ma la strada è ancora lunga.
È una catastrofe per l'ambiente
Lo spreco alimentare fa male all’ambiente…e tanto. Pensate che ci vuole un territorio più grande della Cina per coltivare ogni anno il cibo che alla fine non viene mai mangiato - terra che è stata deforestata, specie che sono state portate all'estinzione, popolazioni indigene che sono state spostate, suolo che è stato degradato - tutto per produrre cibo che poi buttiamo via. Inoltre, il cibo che non viene mai consumato rappresenta il 25% di tutto il consumo di acqua dolce a livello globale…
Non solo tutte le risorse utilizzate per creare il cibo non consumato vengono sprecate (terra, acqua, manodopera, energia, produzione, imballaggio, ecc.), ma quando i rifiuti alimentari finiscono in discarica, si decompongono e creano metano, che è 23 volte più letale dell’anidride carbonica.